Alessandro Bulgini

Artista, con il suo lavoro celebra Barriera come opera d’arte vivente

Barriera di Milano, come Brooklyn o come un porto? Ci vivo e l’ho adottata come studio. La periferia newyorchese sotto casa, stesse suggestioni. Antica dogana venendo da Milano, luogo di storica immigrazione operaia e oggi vibrante melting-pot di etnie.
L’ingresso nord è quello di piazza Derna dove ho realizzato un’opera benaugurante, una “Porta Mistica”che consiglio di attraversare. Corso Giulio Cesare: un fiume senza curve che arriva fino al centro. Il tram 4: un battello che fa da cerniera tra le due sponde del territorio, vi transita il mondo tra un approdo e l’altro.
Chiesa della Pace: Bisanzio e Cerignola. Dei Docks Dora, magazzini daziari, red bricks, binari e vagoni, poi studi d’arte. Il Museo Ettore Fico con le sue (e mie ogni tanto) incursioni sul territorio. Poi gli amici resilienti di GAS, ancora arte. Veduta del 12° quartiere di case popolari IACP, i suoi ornamenti su via Lauro Rossi; giornata grigia passo lento. Le basse case e le attività di corso Vercelli, enoteche, cibo.
Via Baltea, “the zone”, cultura, cibo, cesti, bambini e Maria Chiara con il suo Atelier Héritage. Corso Palermo, mangio spesso da Canton, Cina, insegna rossa con la pioggia serale. All’angolo successivo tutti sanno della pizzeria Cristina e di Erika con la sua magnifica astronave multietnica “i Bagni di via Agliè”. Piazza Foroni? “Il sud” a Torino! Bar ospitali, panifici pugliesi, pizzerie, arancini e panzerotti. Non lontano il Garabato, il teatro più piccolo di Torino con Roque e Andres. Piazza Bottesini: arte, azioni e installazioni. Dal neo-razionalismo dei tre Palazzi colorati di via Ponchielli svetta la luna e la basilica di Superga. Scuola Gabelli, Liberty imponente, un isolato intero di bambini. Istanbul Star Kebab e il campo da calcio di via Petrella che ha per tribuna un palazzo.
Navigo felice. Barriera è Opera Viva.